Lo stato di salute della popolazione burundese rimane precario e questo dipende dalle determinanti della salute ma anche delle scarse prestazioni del sistema sanitario. 56% dei bambini sotto i 5 anni soffre di crescita stentata, il tasso di mortalità correlata alla gravidanza è su 334 decessi materni ogni 100.000 nati vivi, 1 bambino su 20 muore prima per raggiungere il loro primo compleanno e in generale il rischio di morire tra la nascita e il quinto compleanno è 78‰.
La malaria è la principale malattia endemica che colpisce ciclicamente gran parte della popolazione ed è la prima causa di morte nel ospedali e centri sanitari.
Il governo burundese ha optato per il rafforzamento del capitale umano, facendo dell’assistenza sanitaria gratuita per le donne incinte e i bambini sotto i cinque anni una priorità. Gli sforzi del governo e dei suoi partner coinvolti nella salute della popolazione attribuiscono un’importanza fondamentale alla salute delle madri e dei bambini in quanto gruppo vulnerabile verso cui sono rivolti gli occhi di tutti per un futuro migliore.
Per il resto della popolazione, l’assistenza è a pagamento e, il più delle volte, insostenibile. Permangono la mancanza di strutture igienico-sanitarie adeguate e cattive pratiche igieniche un grosso ostacolo al miglioramento della salute della popolazione: solo il 61% della popolazione ha accesso all’acqua potabile (57% nelle zone rurali), il 46% dispone di un servizio servizi igienico-sanitari di base (42% nelle aree urbane) e 6% un servizio igienico adeguato (impianto per il lavaggio delle mani con acqua e sapone).
Pertanto, la prioritaria riguarda lo sviluppo del capitale umano, sia come prerequisito che come componente essenziale dello sviluppo socio-economico sostenibile.
Accesso equo e non discriminatorio per la popolazione burundese, in particolare per le donne e giovani, a servizi di base di qualità nei settori (i) salute, (ii) acqua potabile, igiene e servizi igienico-sanitari e (iii) istruzione e formazione di base professionale, sarà anche rafforzato.
Lascia un commento